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Sagarana POESIA PER RESTARE IMMUNE


Francisco Ruiz Udiel


POESIA PER RESTARE IMMUNE



 

Reco una grata tra le mie dita
una prigione di vento che ti parla
toccami e sarò libero.
Reco due occhi che si aprono
grandi nella notte
e un abisso che separa
il mio corpo
da un altro corpo.
 
Quattro milioni di anni
mi imprigionarono
aria vuota in un fianco
e mi riconsegno al suolo
perfino la libertà atterrisce
nell’ultimo istante.
 
Non mi riconosco
in un’alba di traditori
in una lama ossidata
dall’odore dei miei morti
né nella fredda corteccia
degli alberi che attendono
sarà che già mi sono abituato
affinché sotterrino nei miei occhi
una sera amara
e due aghi di cielo.
 
Che altro può ferirmi ?
 
 
 
 
 
 
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In lingua originale
 
 
POEMA PARA QUEDAR INMUNE
 
Francisco Ruiz Udiel
 
 
Llevo una reja en mis dedos
una prisión de viento que te habla
tócame y seré libre.
Llevo dos ojos que se abren
grandes en la noche
y un abismo que separa
a mi cuerpo
de otro cuerpo.
 
Cuatro millones de años
me encerraron
cuenco aire en un costado
y me devuelvo al suelo
incluso la libertad aterra
en el último instante.
 
No me reconozco
en una madrugada de traidores
en una hoja oxidada
por el olor de mis muertos
ni en la fría corteza
de los árboles que esperan
será que ya me acostumbré
a que me entierren en los ojos
una amarga tarde
y dos agujeros de cielo.
 
¿Qué más puede herirme?




Introduzione e traduzione a cura di Tomaso Pieragnolo.




Francisco Ruiz Udiel
Francisco Ruiz Udiel è nato ad Estelí, Nicaragua nel 1977. Nel 2005 ha ottenuto il premio Ernesto Cardenal per la Poesia Giovane. Ha pubblicato la raccolta “Alguien me ve llorar en un sueño” e “Retrato de poeta con joven errante”, un’antologia di poeti della sua generazione con prologo di Gioconda Belli. Ha partecipato a numerosi festival internazionali di poesia e attualmente lavora per il Centro Nicaragüense de Escritores e come giornalista de El Nuevo Diario e redattore della rivista culturale centroamericana www.caratula.net. Fra i giovani poeti del Nicaragua Francisco Ruiz Udiel si distingue per la continua e vivace ricerca di una voce personale, che dopo anni di tangenza alle tematiche e alle estetiche delle precedenti generazioni di autori, riesce ad avvicinare materie più quotidiane e personali, recuperando l’intimo sforzo della confessione, della solitudine umana in una dimensione tutta fisica che dal privato tende a svolgersi in una trama universale. E l’affetto misto al rimorso che si ascolta ineffabile nei suoi versi è per le ombre che popolano il suo paese, ancora segnato dai ricordi del recente e gravoso passato.




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