VALIUM Racconto tratto dall’antologia “HOtell” Guido Oldani Passò avanti indietro due o tre volte poi si fermò. D'inverno, si sa, è buio all'ora del tè e lì si era già a quella dell'aperitivo. Pioveva e la ragazza stava sotto l'ombrello ma a lui era bastato vederle le gambe completamente scoperte, per decidere che sì. Non dissero una parola; lei alzò un pollice per significare 100, lui aveva accettato. Alla prima svolta lei la indicò, poco dopo con la mano fece alt. Le camminava dietro e si confermò di avere azzeccato la scelta. A lume di candela, tutto era più misterioso e lui pensò che dovevano essere così le mille e una notte. La ragazzina era un po' particolare, dal buio arrivavano, come colonna sonora, le note dell'inno nazionale che ricominciava sempre da capo, eseguito da una banda militare, sicuramente in perfetta uniforme. Lui la girava e rigirava come uno spiedo, mentre lei emetteva dei sospiri che sembrava una pompa di bicicletta nel mentre sta gonfiando una ruota completamente a terra. Durarono a quel modo il tempo necessario per fare un buon caffè con la vecchia moka, nella cucina di casa. Il loro k.o. fu come spegnere la brace di un mozzicone di sigaro in una coppetta di cartone semipiena di gelato. Lasciò i 100 sul comodino, scappò in bagno e volò fuori senza salutare. L'uomo disse fra sé: "non credo che mia figlia mi abbia riconosciuto. Ho tenuto gli occhiali e ho cambiato pettinatura. Non mi ha mai obbedito una sola volta da che è nata. Ora però il cliente ha sempre ragione." Era orgoglioso di questa sua genialata.
Intanto, nella stanza a ore, indirettamente gli rispondeva la ragazzina: "questo è il mio albero genealogico. Sembrava di notte, quando russa come un calabrone e non lascia dormire la mamma, che deve prendere il valium." Nel frattempo l'inno nazionale, ricominciato, era arrivato a quel punto in cui le trombe fanno, esattamente, "parapa' -pa' -pa' ." Racconto tratto dall’antologia “HOtell – Storie da un tanto all’ora”, a cura di Elio Grasso, Whitefly Press, Lugo (Ravenna), 2014. Guido Oldani, (Melegnano, 1947), poeta, dirige per Mursia la collana di poesia “Argani”. Ha pubblicato Stillnostro, Sapone, La betoniera, Il cielo di lardo e Il realismo terminale.
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